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Rivista di etica e scienze sociali / Journal of Ethics & Social Sciences

 

 

Nel mondo di lingua tedesca, dell’etica sociale cristiana, e anche al di fuori di essi, il nome Athur F. Utz è unito all’idea di approfondimento, sviluppo e attualizzazione della dottrina sociale cattolica. A novantatré anni quest’uomo-simbolo della propria disciplina è morto a Friburgo in Svizzera il 18 ottobre 2001. La sua opera è riconosciuta internazionalmente ed ha lasciato indicazioni autorevoli per gli sviluppi futuri.pdf

Utz era nato nel 1907 a Basilea ed era sempre rimasto cittadino di questa città. Egli crebbe in una città che ai suoi tempi, nonostante la fama di città di umanisti, si permetteva un forte pregiudizio anticattolico e un Kulturkampf ritardato, tanto da costituire con questo suo atteggiamento una provocazione e una sfida. Più tardi l’Università di Basilea gli decreterà il Dottorato Honoris Causa.

La lettura di opere di Tommaso d’Aquino e di Alberto Magno lo spinse ad entrare nell’Ordine Domenicano e ad iniziare i suoi studi a Walberberg nelle vicinanze di Bonn. In seguito li continuò a Friburgo in Svizzera, dove ebbe come direttore di tesi il grande teologo morale spagnolo Santiago Ramirez. Per breve tempo insegnò filosofia presso l’Istituto Superiore dei Domenicani di Walberberg, ma molto presto dovette mettersi in salvo dalla Gestapo. Trovò rifugio in un piccolo villaggio della regione del Bergisches Land: qui nacquero quei commentari innovativi alle opere di Tommaso che dovevano fondare la sua fama di studioso. Si può chiamare un classico il volume 18° dell’edizione tedesca della Somma Teologica Diritto e Giustizia, che recentemente è stata da lui stesso riedito con notevoli aggiunte.

Dopo la guerra, Utz diventò titolare a Friburgo della cattedra di Etica e Filosofia Sociale e direttore dell’Istituto Internazionale di Scienze Sociali e Politiche. L’Istituto doveva rilanciare la tradizione dell’ Union de Fribourg, dalla quale era nata l’enciclica sociale Rerum Novarum. In poco tempo il giovane studioso si fece un nome a livello internazionale, non certo come filosofo alla moda che sa ben gestirsi e corre senza fiato dietro alle correnti del proprio tempo, bensì come filosofo sociale caratterizzato dalla riflessione approfondita di lungo respiro della tradizione aristotelico-tomista.

I suoi libri, articoli e raccolte di documenti di etica sociale ed economica, come anche di filosofia del diritto e filosofia politica, sono state tradotte in diverse lingue e riempiono realmente una biblioteca. Essi hanno ‘fatto scuola’: ad esse si richiamano nel frattempo molti giovani rappresentanti della Dottrina sociale cristiana soprattutto in Germania, Austria, Spagna ed in Svizzera. In un ambiente ancor più vasto Utz èconosciuto per le sue opere documentaristiche di storia della Dottrina sociale cattolica.

Utz ha avuto soprattutto il merito di aver fondato sul diritto naturale la Dottrina sociale cattolica, che non può basarsi solo sul fondamento biblico della rivelazione. In riferimento a questa sua posizione di fondo proprio l’attuale dibattito pubblico sui diritti dell’uomo, ad es. circa la protezione della vita del neonato come del non ancora nato, mostra come una concezione pragmatistica e positivistica del diritto può condurre a forme gravi di disumanizzazione. Il ricorso alla classica dottrina cattolica del diritto naturale è più che mai necessario ed attuale per giungere nella nostra società pluralistica ad un genuino consenso sui valori fondamentali. Senza un tale fondamento spirituale non è possibile un ordinamento permanente che tenda al bene comune.

Come etico sociale Arthur F. Utz non cerca di piacere e tanto meno divertire. Già l’attenzione linguistica al solido sistema concettuale della tradizione ha protetto Utz da sbandamenti filosofici e teologici nei quali spesso finiscono oggi anche i discorsi di etica sociale.

Nel campo delle ideologie ha dominato nel secolo che Utz ha vissuto, ed al quale è soprav-vissuto, un continuo andare e venire. La grazia dell’essere nato presto [inversione dell’espressione dell’ex-cancelliere tedesco H. Kohl per indicare la fortuna di non aver dovuto affrontare per ragioni d’età il periodo nazista] gli diede la possibilità, per l’esperienza personale delle pazzie dello Zeitgeist [spirito del tempo corrente], di avere un posizione distaccata e tranquilla. Il fatto che egli non cadde vittima degli errori ideologici del suo tempo, anzi che vi resistette, lo deve soprattutto al forte appoggio che trovò nel modo di pensiero legato al concetto di Ordine di Tommaso d’Aquino.

Per un rappresentante del diritto naturale di questo tipo, le ideologie e le utopie del 20° secolo non potevano rappresentare nessuna tentazione. Il suo sistema di etica sociale è caratterizzato dall’universalismo del diritto naturale, fondato su un pensiero teologico che si rifà alla creazione, ma non è sovraccaricato in modo fondamentalista o ideologico da contenuti morali legati alla fede. Per questo esso parla anche ai non cristiani.

I profeti della fede secolare nel progresso sono nel frattempo diventati silenziosi e modesti: sono venuti a mancar loro i criteri sovrastorici e sovraculturali per valutare qualitativamente quello che essi chiamavano progresso. Anche con il programma di emancipazione individuale non si contribuisce molto ad uno stato che renda possibile una libertà sensata di tutti i cittadini nel bene comune. I tempi sembrano dunque di nuovo maturi per una rinascita del diritto naturale - come nel periodo dopo la guerra, quando Utz nella catastrofe generale indicò orientamenti essenziali per il nuovo ordine della democrazia.

Utz pose alcune domande scomode alla società aperta. A che scopo è aperta? Senza confini e fondamenti, è forse aperta alla propria sparizione? Dove deve condurci lo sviluppo? Alla ricerca di un fondamento del pluralismo capace di consenso, egli in realtà non pose solo domande, bensì formulò anche passaggi obbligati, necessità da tener presente. D’altra parte Utz, nel suo non adeguarsi ai tempi, adempì a tutte le condizioni per essere tagliato fuori dai media, per rimanere così sconosciuto ad un pubblico più vasto.

Tuttavia egli riuscì in un modo silenzioso e poco apparente a sviluppare un influsso pubblico. Esso consistette in modo speciale nella mediazione di contrasti apparentemente inconciliabili e nella risoluzione di unilateralità ideologiche. Nel dialogo con la scienza, la cultura e la politica si nota in Utz un cauto, quasi umile avvicinamento all’indis-ponibile, e nello stesso tempo un’avversione per il pensiero puramente costruttivo, che violenta la realtà. Esattamente qui questo corifeo dell’etica sociale cattolica si dimostrò essere uno dei sui più profondi innovatori. Come studioso ed educatore, che non si mostra disponibile per ogni progresso che di volta in volta si fa avanti, offrì lumi sulla vera gerarchia dei valori.

L’ampiezza di orizzonte di un etico sociale si dimostra soprattutto nella rara capacità di congiungere studio storico delle fonti, ricerca sociale empirica e ordine sistematico dei valori. Questa apertura addirittura cattolica, cioè ampia, Utz la dimostra nelle sue opere. Ha saputo unire attenzione per i nuovi sviluppi con la fedeltà ai principi, ha ritenuto che filosofia e teologia fossero conciliabili e seppe trasmettere l’astratta conoscenza dei valori per mezzo delle analisi di situazioni e dati di fatto concreti ed empirici. Essere e dovere, natura e cultura, individuo e società, teoria e prassi, scienza e vita, tradizione e progresso non erano per lui opposti, bensì vennero integrati nell’unità di una visione conciliante. pdf

Utz è stato un consigliere ricercato sia in gremi ecclesiastici che sociali. La mole di lavoro che egli, sottoponendosi ad una stretta disciplina, è riuscito a svolgere la si nota anche dagli incarichi che ha svolto: presidente della Fondazione Internazionale Humanum, presidente dell’ Union de Fribourg, presidente onorario dell’Associazione Internazionale per la filosofia del diritto e sociale, membro fondatore della Pontificia Accademia per le Scienze Sociali.

Dopo la conclusione della sua opera principale Etica Sociale in cinque volumi, Utz lavorava ad un libro sul tema Felicità. Sfortunatamente non ha potuto portarlo a compimento. Il compimento della sua vita, piena di lavoro ma anche felice, l’aspettava comunque da Dio, presso il Quale ora possa egli riposare in pace.

 

 

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