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Rivista di etica e scienze sociali / Journal of Ethics & Social Sciences

 

 

Si è registrato recentemente, in Europa, l’innalzamento dei livelli d’uso dei sistemi di moneta elettronica, come mezzo corrente di pagamento.pdf

Due le cause: l’introduzione dell’euro e l’innovazione tecnologica. L’euro, specie nella fase di lancio quando era ancora impedito dal circolare, ha mostrato quanto potesse essere pratico e utile adottare carte come strumento di pagamento. Il passaggio delle carte di credito dalla banda magnetica1 alla CARTA elettronica2, ha convinto che la carta potesse essere conveniente anche per la liquidazione di piccoli importi, ad esempio presso bar e supermercati.

Con tutto ciò, in Europa, la moneta elettronica non raggiunge ancora i livelli di circolazione propri degli Stati Uniti d’America. Negli Stati Uniti circolano 574 milioni di carte di credito e debito, 25%3 del totale mondo, che ammonta a due miliardi di carte.

Nel continente è evidente la tendenza ad assumere il costume di adoperare le carte anche per transazioni di scarso rilievo. Guardando in particolare al nostro paese, circolano oggi in Italia circa 30 milioni di carte di credito/debito, per 4 miliardi di transazioni.

Etica e attività finanziaria4

L’attività finanziaria è tra quelle maggiormente interessate alle tematiche di “corporate social responsability ”. Inizialmente, la finanza etica interessava solo quelle banche nate con il diritto cooperativo, nonché i soggetti finanziari che si rivolgevano al sociale e al “non profit”. Successivamente, la domanda di etica da parte dei risparmiatori e la ricerca di prodotti distintivi hanno fatto nascere un ampio filone di nuovi fondi, conti correnti, servizi e quant’altro utile a sfruttare il posizionamento connesso all’etica e alla sostenibilità dello sviluppo economico.

Per finanza etica s’intendono le attività di natura finanziaria che sostengono progetti con forte significatività sociale (per esempio, il microcredito, il finanziamento a progetti sociali o di cooperative, ecc.), ma anche le attività di natura finanziaria che rispettano codici etici di condotta gestionale.

Per fondi etici s’intendono quei fondi finanziari gestiti nel rispetto di una carta di valori etici. Da non confondere con i fondi etici a devoluzione, che invece devolvono una parte della raccolta finanziaria o degli utili al sociale. In Europa il numero dei fondi etici è salito, da gennaio a giugno del 2002, da 54 a 251; negli Stati Uniti quasi il 13% del risparmio è assorbito da prodotti che si ispirano a una carta di principi etici. In Italia esistono attualmente circa 20 fondi etici di diritto italiano e il risparmio gestito complessivo ispirato a principi etici è stimato attorno all’1%.

Oggi si può richiedere anche una carta di credito etica, che offre condizioni vantaggiose e – senza nessun costo a carico del titolare – finanzia opere di solidarietà. Le carte di credito più note offrono questa opportunità da alcuni anni, ma negli ultimi tempi si è notato un vero e proprio picco di azioni eticamente positive da parte dei sottoscrittori. Alcuni dei quali hanno anche preferito accendere un conto corrente in una banca che normalmente destina una parte delle commissioni trattenute su vari tipi di prodotti per finanziare aiuti umanitari. Si può affermare ormai che il 40% dei clienti abbia presenti motivazioni etiche nei suoi comportamenti di acquisto e di uso delle carte.

Carte di credito etiche, fondi etici, obbligazioni etiche sono alcuni dei prodotti lanciati da un buon numero di istituti di credito per rispondere alle istanze della clientela verso la solidarietà. Le aziende bancarie hanno di fatto una certa difficoltà ad operare direttamente con criteri sociali, causa l’incisività del fine di lucro intrinseco nel proprio business. Questa situazione ha favorito, da un lato, la nascita di un’attività bancaria specializzata (le banche etiche) che si riconosce in primo luogo nei principi di tipo solidaristico; dall’altro, la nascita di soggetti che per professione esaminano e controllano l’eticità delle imprese non profit per conto delle banche e delle fondazioni bancarie quando mettono in atto progetti e comportamenti etici.

Così si comprende anche che sono solo necessari, ma nient’affatto sufficienti, i cosiddetti codici etici o deontologici, che impongono il soddisfacimento di determinati requisiti o di specifiche regole nei comportamenti degli operatori quali la trasparenza, l’onestà, la correttezza, l’imparzialità, la professionalità ecc. Si tratta, infatti, di parametri che, certamente, vanno tutti condivisi, ma che non possono soddisfare pienamente chi ritiene che per qualificare come eticamente valida una certa condotta occorre un qualche cosa di più che la correttezza formale, un di più che si può acquisire solo dando alla condotta personale una valenza di carattere generale, più propriamente di ordine universale ed ontologicamente fondato.

 

Natura delle carte

Le carte per il pagamento elettronico sono distinte in carte di credito, carte di debito, Smart Card.

Si è creata da parte delle case d’emissione e degli intermediari, una strategia di sollecitazione a dotarsi delle carte. E’ esperienza generalizzata, che prescinde dalle distinzioni per età reddito o ceto, quella di ricevere la proposta di una carta. Sotto questo profilo non mancano né offerte pubblicitarie né incentivi.

L’offerta di carte di credito, bancomat e pagobancomat è sostenuta da pacchetti interessantissimi che le banche sottopongono all’attenzione dei clienti. Una motivazione molto ripetuta è la facilitazione che i nuovi strumenti di pagamento offrono, rispetto alle modalità tradizionali del conto corrente, o dell’assegno.
In realtà, dietro questo stimolo alla facilitazione, vi è un pesante incentivo al consumo, e ad accrescere i livelli d’indebitamento personale. Il che poi spiega l’accanimento con cui le banche e altri intermediari finanziari offrono i loro prodotti elettronici.

Al consumatore l’intermediario finanziario spiega che viene facilitato il rapporto tra spesa e funzioni di pagamento. Agli anziani dice: grazie alla carta, non devono perdere tempo e pazienza nel contare le monete. Ai giovani che non devono calcolare quanta disponibilità di cassa abbiano in un certo momento. La moneta elettronica, un pezzetto di plastica che passa all’interno di una macchinetta ed in pochi istanti risolverebbe il problema di non disporre in un certo momento del denaro necessario al pagamento, viene presentata come una sorta di magico ritrovato che fa diventare realtà i sogni di consumo.

Solo un avveduto gestore della propria risorsa plastica, può trarre vantaggio finanziario dal possesso di carta elettronica. Nei fatti, la maggioranza degli utilizzatori spenderà di più e peggio di quanto avrebbero fatto con le sole disponibilità liquide. E’ la tendenza alla crescita del consumo individuale, provocata dalla disponibilità della carta che spiega perché non solo banche ed emittenti di carte, ma anche i commercianti, siano entusiastici sostenitori delle virtù e dei vantaggi delle carte elettroniche.

C’è inoltre da evidenziare l’insieme di rischi ai quali il possessore di carta è sottoposto: smarrimento, clonazione, furto, sono i più appariscenti, e mostrano un potenziale di forte ricaduta negativa sul patrimonio del titolare della carta.

Ma, più in generale, va rilevato come l’utilizzo della carta consenta di registrare gusti di consumo, tendenze personali, disponibilità patrioniali e finanziarie, movimenti e spostamenti del titolare. E’ facile immaginare, soprattutto quando le transazioni avvengano in rete, come questi dati siano “catturabili” ed “elaborabili” da eventuali soggetti interessati al loro sfruttamento.

 

La tutela dell’utilizzatore di carte

Le banche centrali hanno compiti istituzionali di sorveglianza nel settore. La legge affida loro la sorveglianza su qualunque sistema finanziario di pagamento, la promozione, del loro regolare funzionamento.

Nel 1998, la Banca Centrale Europea (BCE) e le dodici banche centrali nazionali dell’area euro, hanno definito una linea politica comune con riferimento alla moneta elettronica, elaborando un elenco di requisiti generali per i sistemi di moneta elettronica.

Detti requisiti formano le istruzioni di base per la sorveglianza sui sistemi di moneta elettronica. Ad essi fanno riferimento le Banche centrali nazionali dell’area euro. Uno in particolare merita attenzione, perché riguarda la sicurezza sistemica del meccanismo delle carte.

I sistemi di moneta elettronica devono prevedere adeguati meccanismi di salvaguardia tecnica, organizzativa e procedurale al fine di evitare, contenere e rilevare eventuali minacce alla sicurezza. Alla luce dell’interesse nell’assicurare sia la solidità che l’efficienza dei sistemi di pagamento, la BCE ha fissato una serie di obiettivi di sicurezza per i sistemi di moneta elettronica (i Common CRI-TERIA)5, sviluppati a livello internazionale. Presentano una struttura standardizzata, adatta per individuare e valutare le caratteristiche di sicurezza tecnica dei sistemi di moneta elettronica.

E’ evidente che il ragionamento sulla sicurezza, non può non coinvolgere la necessaria (e opportuna) collaborazione del titolare della carta, che deve scontare la possibilità di comportamenti non etici da parte di interlocutori di mercato con i quali viene a contatto utilizzando la carta. Il codice segreto (PIN, il numero personale d’identificazione), ad esempio, non va fornito a nessuno. Quando si procede al pagamento, non bisogna abbandonare la carta nelle mani dell’interlocutore; ovvero se il POS, non risulta accanto alla cassa, è prudente seguire l’operatore sino al lettore della carta.

 

Il rischio e-commerce

Si prevede che entro il 2006 ci sarà un grande aumento degli acquisti effettuati online. Lo sviluppo riguarderà soprattutto Francia, Inghilterra, Germania, Svezia e Danimarca. In Spagna e Italia le transazioni online cresceranno in misura più ridotta.

Viene evidenziato come in Italia il dato delle truffe in rete sia relativamente più contenuto che in altri paesi. Non è tanto un presunto fattore etico a spiegare tale posizione italiana, quanto il ritardo del nostro paese nell’utilizzo delle vie elettroniche del commercio. Gli italiani non hanno ancora maturato sufficiente fiducia verso il meccanismo degli acquisti online.

Il dato risulta evidente quando si pensa alla fiducia che invece il consumatore mostra verso le transazioni tramite POS, direttamente presso gli esercizi convenzionati (a dimostrazione del fatto che ci sono più plastiche in circolazione dopo l’entrata dell’euro, che vengono utilizzate con più semplicità anche per le piccole spese).

Anche, in questo caso, si raccomanda la massima collaborazione e allerta da parte del titolare della carta, al fine di evitare le trappole di pirati informatici e altri intrusori telematici. Ad esempio, sarebbe opportuno effettuare transazioni in internet solo in siti conosciuti e che siano dotati del protocollo di sicurezza SECURE SOCKET LAYER (SSL)6

 

I doveri del commerciante

Anche dal commerciante si aspettano comportamenti etici. Di fronte al diffondersi di carte clonate o rubate, deve avere il comportamento del buon padre di famiglia e premiare la fiducia che gli viene accordata dal titolare della carta.

Il commerciante dovrà accertarsi che la numerazione della carta corrisponda a quella che si evince dallo scontrino POS (solitamente 15 o 16 cifre). E’ successo che la numerazione di una carta di credito sia stata inserita all’interno della banda magnetica di un bancomat.

Dovrà anche verificare che la carta sia firmata. Il confronto tra la firma riportata sulla carta e quella di un documento d’identità, aiuta a prevenire le truffe: così si tutela l’eventuale titolare che ha subito furto o altro danno. L’accertamento dell’identità da parte dell’esercente, costituisce un servizio eticamente rilevante reso al titolare.

Anche la cura del macchinario POS e la garanzia di buon stato di funzionamento rientra nella categoria dei comportamenti etici attesi. Sciatteria e distrazioni premiano sempre i truffatori. Al pubblico esercente è affidata la cura del funzionamento di tutto ciò che serve all’interno dell’esercizio. Da lui ci si attende che svolga correttamente la sua funzione: fornire un bene o servizio in cambio di un corrispettivo, in genere la moneta, elettronica o cartacea.

 

La Smart Card come risposta tecnologica a problemi etici

Il sistema delle carte di credito e delle carte di debito, sta migrando verso la sostituzione tramite microcircuito, o Smart card.

Le carte a banda magnetica in circolazione in Italia verranno sostituite con le Smart card. Questo processo coinvolgerà le Banche, i marchi di pagamento, gli esercenti e tutti gli Italiani possessori di carte di credito o debito; un programma che avrà la sua conclusione nel 2005.

L’inserimento del Chip offrirà la possibilità di più applicazioni ad alto livello di sicurezza. Il sistema del microcircuito garantirebbe serenità per chi lo utilizza e per chi lo riceve in pagamento.

Il primo Paese in Europa ad introdurre il cambiamento è stato il Regno Unito. In Germania si è alle prime fasi, mentre in Francia le Smart CARD godono di buona fortuna da diverso tempo.

La Smart CARD si farebbe raccomandare per la sicurezza che fornisce al suo titolare. Gli esperti parlano di un duplice livello di sicurezza:

- il primo e’ una protezione fisica, uno strato sottile che copre il chip dalla polvere e in molte versioni fa scattare un meccanismo di autodistruzione se manomesso;

- il secondo sta nei programmi che contengono dati.

Clonare la Smart CARD è obiettivamente più difficile e complesso, tant’è che gli attacchi di pirateria sul Microcircuito risultano ancora molto bassi. Non va dimenticato che la regola aurea, in fatto di sistemi di protezione, non è tanto la loro inviolabilità, quanto il livello di costi che la violazione comporta per l’intrusore.


Il più recente rapporto sul tema, messo a disposizione dell’Associazione bancaria italiana, Abi, così riassume la situazione in Europa (tab. 1):  

Tab. 1, Europa Carte di debito (Mil.) Carte di credito (Mil.)
Italia 16,2 7
Francia 30,2 0
Germania 65 13
Portogallo 8,1 2
Regno Unito 36,6 36,8
Spagna 30 12,8

Fonte, Abi, ‘98


Benché, per gli anni successivi, non siano disponibili dati certi e comparabili su scala continentale, può dirsi che in Europa l’espansione delle carte sia tuttora in corso, anche se si resta lontani dai valori di diffusione statunitensi.

Non va sottovalutata in tale contesto l’influenza che riveste, sulla situazione, l’estensione del servizio d’accettazione su base territoriale. Gli esercenti si mostrano sempre più disponibili ad accettare il pagamento con carta elettronica, le Banche estendono gli sportelli automatici dove poter ritirare valuta. Sotto questo profilo, risulta ricca d’informazioni la tabella 2, sui terminali Pos disponibili in vari paesi europei; come si vede l’Italia si colloca in posizione intermedia, accusando un certo ritardo rispetto a concorrenti come Spagna e Regno Unito. Curioso il dato tedesco, sul quale evidentemente pesa il ritardo dei territori orientali in fatto di infrastrutture finanziarie. 

Tab. 2 Europa Terminali Pos
Italia 305000
Francia 636000
Germania 163000
Portogallo 60000
Regno Unito 530000
Spagna 675000

Fonte, Abi, ‘98


La Germania ha, però, con l’Italia il livello più alto di transazione media (v. tab. 3). In Europa, la Francia appare terza. Sembra di poter dire che i paesi con maggiore diffusione di carte siano anche quelli che documentano una spesa media inferiore.pdf

In quanto alle tendenze in atto in Italia, può anche dirsi che negli ultimi anni stia requisendo buona parte del mercato la carta cosiddetta REVOLVE, una carta di debito che dà al titolare la possibilità di rateizzare il rimborso degli importi spesi; anche questo fatto mostra come il nostro paese vada progressivamente acquisendo, in fatto di sistemi di pagamento elettronico, lo stile comportamentale che da tempo caratterizza i mercati extraeuropei.  

Tab. 3 Europa Transazione media rapportata in Euro
Italia 77,98
Francia 45,96
Germania 65,07
Portogallo 22,21
Regno Unito 43,38
Spagna 41,83

Fonte, Abi, ‘98

 

 


Fonti 

Per ricerche in Internet sono state utilizzate le seguenti fonti:

www.unioncamere.it/euro/carte_credito.htmwww.unioncamere.it/euro/carte_credito.htm
www.ecb.int
www.ebcnews.com
www.ssb.it
www.finanza-etica.it
www.finanzaonline.com/finanzaetica


Note

1 Si definiscono tali le cosiddette TRAVEL & ENTERTAINMENT CARD, ad esempio AMERICAN EXPRESS e DINERS Club, o quelle promosse da network bancari come VISA e MASTERCARD.
2 Queste sono anche dette “Smart CARD”.
3 Fonte, www.ssb.it rapporto percentuale tra carte di credito e debito in circolazione nel mondo rispetto agli Stati Uniti.
4 Si è parzialmente debitori di queste considerazioni a www.finanzaonline.com/finanzaetica e www.finanza-etica.it
5 Fonte, www.ecb.int
6 Fonte, www.ebcnews.com

 

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