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Rivista di etica e scienze sociali / Journal of Ethics & Social Sciences

pdfQuesto è il memoriale dei servi e delle serve che sono emancipati ed emancipate dal comune di Bologna; memoriale che meritamente deve essere chiamato con termine appropriato: “Paradiso”.

Un paradiso di delizie piantò da principio il Signore dio onnipotente, nel quale pose l’uomo che aveva formato e il cui corpo aveva ornato di una candida, donandogli prettissima e perpetua libertà. Ma egli, misero, dimentico della sua dignità e del dono divino, gustò il pomo proibito dal comando del Signore, per cui trascinò miseramente se stesso e tutta la sua posterità in questa valle, ed avvelenò enormemente l’intero genere umano, avvincendolo miseramente nei legami della diabolica schiavitù; e così da incorruttibile divenne corruttibile, da immortale mortale, soggiacendo alla corruzione e a gravissima schiavitù.

Vedendo dunque Dio che tutto il mondo era miseramente perito ebbe misericordia del genere umano e mandò il Figlio suo Unigenito, nato della Vergine Madre, per l’opera della grazia dello Spirito Santo, affinché a gloria della sua dignità, spezzate le catene della schiavitù dalle quali eravamo tenuti prigionieri, ci restituisce la primitiva libertà; e pertanto molto utilmente si agisce se gli uomini che dall’inizio la natura progettò e creò liberi e che e che la legge dei popoli sottomise al giogo della schiavitù, vengono restituiti grazie all’emancipazione a quella libertà per la quale sono nati. 

In considerazione della qual cosa, la nobile città di Bologna, che ha sempre combattuto per la libertà, ricordando il passato e provvedendo al futuro in onore del nostro Redentore il Signore Gesù Cristo, con una somma in denaro riscatta tutti quelli che nella città e diocesi di Bologna, dopo un’accurata indagine, trova stretti dalla condizione servile, e decreta che siano liberi, stabilendo che nessuno, costretto da qualche forma di servitù da ora in avanti osi dimorare nella città e diocesi di Bologna, affinché la massa che è stata riacquistata alla naturale libertà da un tale prezzo, possa essere corrotta da un qualche fermento di servitù, poiché un piccolo fermento può corrompere tutta la massa e la compagnia di un cattivo conduce molti sulla via disonesta.

Per vigilare la qual cosa, il signor Bonaccorso da Soresina potestà di Bologna, la fama e ogni lode del quale diffusa in lungo e in largo si irradia come una stella e sotto il controllo del signor Giacomo Gratecelli suo giudice ed assessore raccomandato per la sua competenza nel diritto la sua sapienza, costanza e temperanza, ha steso il presente memoriale, che meritamente con termine appropriato si deve chiamare “Paradiso”, contenente i nomi dei padroni, dei loro servi e anche delle serve affinché sia chiaro a quali servi e serve è fatta acquistare la libertà e a quale prezzo, cioè dieci lire per un servo o serva maggiore di quattordici anni e otto lire bolognesi per un minore, stabilito per ogni padrone per ognuno che detenesse nel vincolo della servitù.pdf

Il memoriale è stato scritto da me, Corradino Sclariti, notaio incaricato all’ufficio dei servi e delle serve, nell’anno del Signore 1257, corrente l’indizione quindicesima, e tutto ciò e detto sia ora e in memoria dei posteri. 

Traduzione italiana dalla documentazione del Congresso Eucaristico Diocesano di Bologna del 1 giugno 2007. 

 

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