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Rivista di etica e scienze sociali / Journal of Ethics & Social Sciences

pdfCon la recente crisi finanziaria, che a partire dal 2008 ha colpito le borse e i mercati di tutto il mondo, si è avuta l’ennesima conferma che il sistema economico attuale, che si basa sui principi dell’homo oeconomicus, ovvero di un soggetto anonimo e spersonalizzato, che agisce in maniera razionale esclusivamente per il perseguimento del proprio interesse, oggi non può piu funzionare, se mai vi è stato un momento in cui ciò sia avvenuto.

Per questo, ormai da diversi anni, si è resa necessaria la ricerca da parte del mainstream economico di nuovi modelli di comportamento e di nuovi principi con cui leggere i fenomeni economici, pur senza rinnegare il progresso e lo sviluppo raggiunti sinora o ipotizzare sistemi economici differenti a quelli della economia di mercato, tanto alternativi quanto utopisticamente irrealizzabili.

Questa premessa aiuta a cogliere il senso del libro “La priorità del lavoro, oggi”, un piccolo saggio scritto a piu mani dagli economisti afferenti al Centro di Ateneo per la Dottrina Sociale della Chiesa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, esito di due anni di studio e di confronto sul tema del lavoro e della sua importanza oggi.

L’obiettivo del testo, come si evince dall’Introduzione, era quello di “documentare la ragionevolezza e la “convenienza” per l’intero sistema economico del prendere seriamente in considerazione il principio qualificante della dottrina cattolica, che dichiara il lavoro ‘chiave della questione sociale’ e insieme ne afferma la priorità sul capitale” (p.12).

Il testo inizia con un excursus sulla storia del pensiero economico moderno e sulle diverse fasi dell’industrializzazione e dello sviluppo dell’economia di mercato, che vengono messe in relazione con il messaggio del Magistero, trasmesso attraverso le encicliche sociali, dalla Rerum novarum sino alla Laborem exercens.

Si passa, poi, a presentare sinteticamente le problematiche connesse ai principali temi economici attuali: il rapporto tra Stato e mercato, l’evoluzione del liberismo, la trasformazione dall’impresa alla corporation, la globalizzazione, la responsabilità sociale delle imprese. Ciascuno di questi temi viene messo in relazione alla questione del lavoro, alla sua evoluzione e ai suoi problemi.

In particolare, sembra venga dato un peso di rilievo agli effetti della globalizzazione sul lavoro, soprattutto ai processi di outsourcing e offshoring, che la trasformazione dei mercati e, di conseguenza, il mutamento delle imprese hanno generato a livello globale, facendone pagare le conseguenze ai lavoratori sotto vari punti di vista: dalla crescente disoccupazione, alle disuguaglianze salariali, alla insicurezza sul e del lavoro, alle pratiche di delocalizzazione verso i Paesi a piu basso costo, alle questioni legate alla mancanza di un welfare e di politiche a sostegno dei lavoratori.

L’analisi che viene fatta dagli autori, a dire il vero, non è approfondita ma, a parere di chi scrive, puo considerarsi abbastanza ampia e completa.

Il libro, tuttavia, non sembra mirato a studiosi delle tematiche in oggetto, nè, a mio avviso, a studenti di economia. Lo stile con cui è scritto , infatti, abbastanza divulgativo, ma allo stesso tempo povero di esempi concreti, cosi come di riferimenti bibliografici, che consentano al lettore non solo di comprendere meglio quanto detto in modo generico dagli autori, ma anche di avere la possibilita di approfondire le tematiche esposte in qualche modo.

Stupisce, ad esempio, il fatto che non si faccia cenno ai molteplici studi di economisti, molti dei quali di orientamento cattolico, sul tema delle relazioni economiche, della felicità in economia, della gratuità, del lavoratore inteso come persona e soggetto relazionale e non piu come individuo razionale e auto-interessato. Tali argomenti si inseriscono a pieno negli sviluppi della dottrina sociale della Chiesa sul lavoro, ma vengono trattati nel testo perlopiu in modo marginale.

La parte probabilmente piu interessante e ricca di spunti è quella relativa all’ultimo capitolo del libro, intitolato Ripensare le categorie di lavoro e capitale dentro le “cose nuove”, in cui gli autori cercano di “instaurare un dialogo piu ravvicinato fra magistero e scienze sociali” (p.100), suggerendo alcune direzioni in cui il rapporto di collaborazione potrebbe essere piu fruttuoso come, ad esempio, nello studio del nesso tra lavoro e creazione di ricchezza, che riguarda l’ormai noto problema della crescente disparita nei livelli di produzione del reddito e di accesso al consumo, cosi come il conflitto distributivo tra lavoro e capitale. Oppure, nella questione sul giusto salario, di cui il Magistero si è ampiamente occupato, individuando come soggetti fondamentali i sindacati ( o altri organismi intermedi) e lo Stato e suggerendo un’azione volta a difendere e salvaguardare i diritti di tutti gli occupati e non solo di certe categorie. O, ancora, nella questione del lavoro femminile e nella conciliazione di famiglia e lavoro, sempre piu di attualità, soprattutto nelle società occidentali. O, infine, nella conciliazione tra la moderna società tecnologica e l’uomo, come soggetto portatore e produttore di conoscenza, oltre che di relazioni sociali, fondamentali per produrre ricchezza.pdf

Questi spunti di ricerca, che mettono al centro la questione del significato del lavoro, sono quelli su cui, a detta degli autori, dovrebbero maggiormente concentrarsi le scienze sociali, poiche un approfondimento di tali questioni puo essere una via per affrontare non solo la crisi finanziaria ed economica attuale, ma anche per risolvere e prevenire ulteriori disastri legati ad una eccessiva enfatizzazione della dimensione tecnica, anonima e impersonale del lavoro. Infatti, concludono gli autori, “il lavoro esplica la sua potente azione di costruzione del reale non solo nella sua dimensione oggettiva, ma nel significato che il lavoro ha per la persona. Occorre un’educazione alla dimensione soggettiva del lavoro: essa non deve mai essere trascurata, meno che mai nel contesto attuale” (pp.114-115)

 

 

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