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Rivista di etica e scienze sociali / Journal of Ethics & Social Sciences

 

 

Per raccomandazione s’intende, comunemente, un'azione o una condizione che favorisce un soggetto,pdf detto raccomandato, nell'ambito di una procedura di valutazione o selezione, a prescindere dalle finalità apparenti della procedura, cioè indicare i più meritevoli e capaci. Per essere tale, la raccomandazione deve coinvolgere un altro soggetto, detto raccomandante o sponsor, il quale esercita un'influenza sulla procedura di valutazione, indipendentemente dalle qualità del soggetto raccomandato. Sul piano etico, e quindi sul giudizio morale da dare, il punto è che lo sponsor o raccomandante, formalmente estraneo alla procedura di valutazione, interviene per indirizzarla in un certo modo, con una semplice segnalazione, oppure una pressione vera e propria, presso uno o più decisori coinvolti nella procedura di valutazione, raccomandatari. In effetti, il raccomandante utilizza la propria posizione sociale e il proprio potere per influire sul risultato della procedura.

Questo è il caso della raccomandazione esplicita (o raccomandazione propriamente detta). Parlasi invece di raccomandazione implicita (o raccomandazione impropriamente detta) allorché il soggetto valutato è legato ad un soggetto terzo o ad un decisore (rapporto di amicizia, parentela, appartenenza politica, esperienze pregresse), il quale interviene per influenzare il processo di valutazione anche senza che un'azione vera e propria venga compiuta per indirizzarlo.

Le procedure di valutazione o selezione più frequentemente distorte dalle raccomandazioni sono i concorsi pubblici, le procedure di selezione del personale, i procedimenti di valutazione scolastica o di accesso a un corso di studi, gli esami universitari o di abilitazione professionale, o qualsiasi procedura dove si valuta l'idoneità o la competenza di un soggetto in un determinato ambito professionale o culturale.

Caratteristica fondamentale della raccomandazione, dunque, è che agisce su queste procedure introducendo un criterio di valutazione estraneo ai criteri logici ordinari, che dovrebbero puntare a scegliere i più preparati e i più idonei. Questa caratteristica la distingue da altre pratiche apparentemente simili, ma eticamente legittime e socialmente funzionali, come la presentazione di un allievo, da parte di uno scienziato, oppure di uno studioso di altro tipo, o un artista, ad altro scienziato, o studioso, o artista, affinché l'allievo prosegua con il secondo il percorso di ricerca o di formazione intrapreso con il primo. In questo caso, infatti, l'azione del "raccomandante" non prescinde affatto dalla qualità del "raccomandato", testata appropriatamente attraverso l'esperienza.

In tal caso si può anche parlare di menzione raccomandativa, che spesso viene descritta dal raccomandante con l'espressione “ho fatto il nome di....”. Se invece il raccomandante esprime una semplice richiesta di favore o di aiuto, indirizzata ai raccomandatari, allora si parla di raccomandazione esortativa.

Nel caso della raccomandazione esplicita, o anche nel caso della raccomandazione implicita se il raccomandante e il raccomandatario non coincidono, è frequente ravvisare un legame tra raccomandante e raccomandatario che espone il secondo all'influenza del primo, per meriti acquisiti dal raccomandante presso il raccomanadatario, per un rapporto di potere che il raccomandante può esercitare sul raccomandatario, per il prestigio e la reputazione del raccomandante, o per una qualsiasi proprietà (magari, la semplice amicizia) del raccomandante da cui il raccomandatario attende vantaggi. Dello stesso tipo possono essere inoltre i legami tra raccomandato e raccomandante: se sussiste un rapporto di parentela tra i due; allora la raccomandazione è un aspetto del nepotismo. Se invece sussiste un rapporto politico, che spesso si traduce in consenso elettorale a favore del raccomandante, la raccomandazione rientra nella fenomenologia del clientelismo.

Lascio al lettore di trarre le proprie conclusioni quanto alle tante situazioni che, praticamente, si sonopdf verificate in proposito nel nostro paese, specialmente, ma non solo, negli ultimi tempi. Infatti in Italia la raccomandazione è tuttora una pratica molto diffusa, soprattutto per l'accesso al pubblico impiego, o agli appalti pubblici, come hanno segnalato le molte (e tristi) vicende di cronaca.

 

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